Sulle tracce dei grandi filosofi Senofane Parmenide Zenone
Velia è il nome latino dell’antica città greca di Elea, sorta intorno al 540 a.C. per iniziativa di un gruppo di Focei che, fuggendo dalla madrepatria, situata sulla costa occidentale dell’Asia Minore, trovarono rifugio su un promontorio situato tra la foce di due fiumi, vicino all’odierna Marina di Ascea, oggi scavi archeologici Elea – Velia. Qui fraternizzarono con il popolo pacifico degli Enotri e posero le fondamenta della loro nuova patria.
Nell’insenatura scavarono due porti destinati ad acquisire una grande importanza negli scambi commerciali di quel tempo. Elea, grazie alla sua posizione, all’intraprendenza mercantile ed alla vivacità culturale dei Focesi, diventò famosa sia come centro economico, d’importanza cruciale, sia per la sua bellezza e per la fioritura di uomini di alto livello intellettuale. La magnificenza culturale di Elea si
deve, in particolare, alla scuola filosofica, detta per l’appunto Eleatica, che segna in profondità il cammino del pensiero occidentale.
Il suo fondatore fu Parmenide, insieme forse a Senofane di Colofone; Zenone e Melisso di Samo ne proseguirono l’opera.
Oltre che per la scuola Eleatica, Velia fu celebre anche per la coniazione delle monete. Sull’Acropoli, intorno al XIII secolo, fu eretto il Castello, attorno al quale si sviluppò il centro abitato medievale, che sopravvisse fino alla metà del XVII secolo. Oggi è Parco archeologico (di Elea – Velia), dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, ricadente nel più vasto territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Attrezzato di pannelli didattici, si comincia dalla città bassa, dove gran parte degli edifici risalgono all’età ellenistica e romana. Il vialetto d’ingresso costeggia la cinta
muraria, lunga 5 Km che costruita già nel VI sec. a.C., acquista la sua attuale fisionomia con la costruzione di circa 30 torri soltanto alla fine del IV sec. a.C. per contenere l’avanzata dei Lucani. L’accesso vero e proprio avviene attraverso Porta Marina sud che è protetta da una torre quadrangolare da cui è possibile distinguere due fasi costruttive: la prima, della prima metà del V sec. a.C., e la seconda, databile al III sec. a. C.. L’intera area doveva essere suddivisa in tre settori, due dei quali riconoscibili in veri e propri quartieri con porto militare, agorà, impianto termale, santuario ed Acropoli.
Gioiello della città antica è Porta Rosa, un arco in pietra, unico esempio di arco a tutto sesto dell’architettura greca, risalente alla metà del IV sec. a.C..
Costruita in un punto molto stretto di una gola naturale; non svolgeva funzione di porta, ma di sostruzione al passaggio dal quartiere meridionale al quartiere
settentrionale della città.
Terme ellenistiche
Scavate per la prima volta nel 1982, datate intorno alla metà del III sec a. C., sono state aperte al pubblico a fine gennaio 2022.
Secondo gli studiosi sono state utilizzate solo fino alla fine del secolo II sec. a.C.. Esempi di terme ellenistiche in Italia ce ne sono veramente pochi e Vi invitiamo tutti (studiosi, appassionati e non), a venirle presto a visitare.
Una passeggiata ricca di storia, di natura e di colori, di pensieri e filosofia che, nella parte più alta, offre una splendida panoramica sull’azzurro del mare e le verdeggianti colline, fonti d’ispirazione dei pensieri filosofici.